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Giorgio Perondini

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Campione ieri e oggi

Ai Campionati Nazionali Invernali di Nuoto Master in programma il 28 e 29 novembre prossimi a Torino con i colori della Sisport scenderà in acqua un campione che ha fatto la storia del nuoto italiano, Giorgio Perondini, classe 1937. Lo abbiamo incontrato alla vigilia di questa gara e ci ha raccontato le tappe della sua lunga carriera sportiva, ricca di soddisfazioni ma anche di tante rinunce e sacrifici.

​Le prime “vasche” nel Canal Grande

Nato a Venezia, Perondini inizia a nuotare con il fratello Roberto nell’acqua di mare dei canali. Racconta: «Allora non c’erano le piscine. Percorrevamo il Canal Grande dalla stazione di Santa Lucia fino a San Marco, gareggiando sulla distanza di 3600 metri». Alla morte del padre, capo stazione, la famiglia deve lasciare la casa concessa dalle Ferrovie dello Stato: Giorgio si trasferisce con la madre e il fratello a Torino, accettando l’offerta dell’allenatore del Fiat e della nazionale, Umberto Usmiani, uomo di rara umanità, che consente ai due ragazzi di allenarsi nella squadra di nuoto Fiat e di trovare una sistemazione nel capoluogo piemontese.

“Questa è la casa del Diavolo!”

Nel 1954, nel giro di una settimana, Giorgio, il fratello e la madre, lasciano così Venezia e si trasferiscono a Torino, in un appartamento alle porte della città, già abitato da altri giovani atleti Fiat. «Appena mettemmo piede in casa – ricorda scherzosamente Perondini - il parroco venne a benedire la nostra abitazione, alle cui pareti i precedenti inquilini avevano appeso dei poster raffiguranti donne nude. Il sacerdote uscì sconcertato e rivolto a noi disse “Questa è la casa del Diavolo”. Non lo vedemmo più».

Roberto, già maggiorenne, grazie a Usmiani inizia a lavorare in Fiat, mentre Giorgio, ancora diciassettenne, prosegue gli studi.

Le Olimpiadi di Melbourne ‘56

Due anni dopo Giorgio si diploma ed entra come operaio in Fiat alle Ferriere. Nel frattempo la sua carriera di nuotatore decolla, con la conquista di diversi titoli a livello nazionale sia di squadra che individuali.

Il 1956 è l’anno delle Olimpiadi di Melbourne, al quale Giorgio prende parte pur senza gareggiare: «Feci la riserva e questo per me è un motivo di grande rimpianto». L’esperienza olimpica in Australia è comunque per il giovane nuotatore fonte di emozioni e ricordi indimenticabili. Perondini ripercorre con noi un aneddoto divertente: «Era dicembre, quindi piena estate in Australia e un giorno, finite le gare, insieme a qualche compagno di squadra, prendemmo l’autobus per raggiungere la costa e fare il bagno. C’era un sole bellissimo e tanta gente stesa ad abbronzarsi, ma nessuno stranamente in acqua. Quando ci tuffammo tutti ci guardarono con sospetto. Una volta usciti alcuni italiani ci spiegarono che in quelle acque nuotavano i pescecani! »

A Roma nel 1960 con Livio Berruti

Nel 1960 Giorgio conquista il titolo di campione italiano assoluto nei 100 stile libero, la sua specialità.

Nell’estate di quell’anno partecipa alle Olimpiadi di Roma. Il ritiro preolimpico lo trascorre a Castel Gandolfo, in compagnia degli altri atleti azzurri, tra cui Livio Berruti, con cui Giorgio è amico da sempre (Berruti sarà anche il suo testimone di nozze). Perondini ricorda emozionato le parole confidategli dal velocista pochi giorni prima del suo trionfo nei 200 metri piani : «Livio diceva: Non mi sento assolutamente in forma, sono certo che non andrò nemmeno in finale…». Le cose, sappiamo, andarono ben diversamente!

Gli studi universitari e la carriera aziendale in Fiat

Oltre alle due esperienze olimpiche Giorgio vanta, tra le altre, la partecipazione al Campionato Europeo di Budapest ’58, ai Giochi del Mediterraneo di Beirut ’59 e ai Mondiali militari di Madrid sempre nel ‘59.

Ma l’impegno sportivo non è l’unico interesse nella sua vita: Giorgio pur lavorando e nuotando, continua a studiare e decide di iscriversi all’Università di Torino, dove conseguirà la laurea in Economia e Commercio. Gli chiediamo come sia riuscito a conciliare gli impegni su più fronti: «Le cose quando si vogliono, se ci sono le possibilità fisiche si riescono a ottenere. Certo, ho impiegato più di quattro anni a laurearmi, le mie vacanze le passavo sui libri, nella quiete del Monastero di Sant’Ignazio in Val di Lanzo per preparare gli esami più impegnativi».

Nel frattempo Giorgio da operaio viene promosso impiegato nel servizio acquisti, all’Iveco: «Non mi piaceva quel lavoro e allora ho chiesto al capo del personale, il dottor Pistamiglio, se potevo cambiare. Lui mi volle come assistente e così è iniziata la mia carriera nella funzione Personale, dalla Fiat Ferroviaria all’Auto, con il dottor Amerio. E’ anche grazie all’esperienza agonistica che sono riuscito a conseguire importanti traguardi nella vita: la capacità di soffrire e di tener duro mi è stata trasmessa dalla pratica sportiva».

Con il passare degli anni il lavoro prende il sopravvento sull’impegno agonistico, anche se Giorgio non rinuncia mai a prendere parte alle gare interaziendali di nuoto del Trofeo Agnelli.

Il ritorno al nuoto

A 65 anni Giorgio gareggia ai Giochi d’Argento. Due anni fa partecipa ai World Masters Games di Torino.

Oggi si allena con la squadra Master di Nuoto della Sisport coordinata da Nunzio Distefano, che ringraziamo per averci proposto quest’intervista e permesso di realizzarla.

Chiudiamo il nostro incontro chiedendo a Giorgio quale sarà il suo prossimo obiettivo: «Vorrei partecipare ai prossimi World Masters Games che si svolgeranno fra due anni in Nuova Zelanda».

L’entusiasmo e la voglia di porsi sempre nuovi traguardi crediamo siano il suo segreto vincente.

 
All’incontro hanno partecipato anche altri due ex atleti Fiat che hanno nuotato con Giorgio Perondini: Silvio Ceola e Franco Meneguzzo, nati entrambi a Torino nel 1941.

Silvio Ceola, detentore di sette titoli di società con l’allenatore Usmiani, ci ha raccontato la sua eclettica carriera sportiva, che ha spaziato dal nuoto allo sci di fondo (con la partecipazione a molte edizioni della Marcia Longa in Trentino, dalla corsa (due Maratone di Torino) alla pallanuoto (sino alla serie A). Ma non è finita qui: tra le altri sue passioni il ciclismo (con la partecipazione a 5 edizioni del Giro del Sestrière) e il triathlon (è stato uno dei primi atleti italiani a gareggiare in questa disciplina).

Anche Silvio Ceola è un esempio di grande determinazione: a soli quattordici anni ha iniziato a lavorare in fabbrica per far fronte alle difficoltà familiari e nel contempo ad allenarsi in piscina. Grazie all’impegno sportivo e a Umberto Usmiani (che considera come un padre) è riuscito ad entrare in Fiat, dove ha lavorato per tutta la vita, prima alle Ferriere e poi a Mirafiori. Per molti anni è stato istruttore di nuoto Sisport e ha partecipato a tutte le edizioni del Trofeo Agnelli.

Franco Meneguzzo ha voluto ricordare la moglie Germana Gareti, una delle prime campionesse di nuoto in Piemonte negli anni ’50: a quei tempi erano pochissime le nuotatrici donne. Anche Meneguzzo ha lavorato in Fiat, alle Ferriere. Per il lavoro ha dovuto scarificare l’impegno sportivo, ma la passione per il nuoto non lo ha mai abbandonato: fino a pochissimo tempo fa si è dilettato con la pesca subacquea nelle acque del Mar Ligure.

Torino, 08 novembre 2015
Foto dell'atleta Lorenzo Actis Dato

Lorenzo Actis Dato

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Foto dell'atleta Giada Berti

Giada Berti

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Foto dei vincitori della staffetta 4x1

Staffetta 4x1giro

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Foto dell'atleta Davide Capano

Davide Capano

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