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Intervista a Giada Berti, campionessa del nuoto sincronizzato Sisport

​Oggi incontriamo una delle atlete di punta del nuoto sincronizzato Sisport: Giada Berti, maggiorenne da pochi mesi, ma con esperienze sportive già di alto livello, basti pensare alle sue numerose partecipazioni ai campionati italiani sia junior che assoluti, dove è scesa in acqua con le più grandi campionesse a livello mondiale.

​Ciao Giada, grazie per aver accettato quest’intervista. Partiamo dagli esordi… a quale età hai iniziato a praticare il nuoto sincronizzato? 

Ho cominciato sincro all’età di otto anni, inizialmente frequentando i corsi di avviamento e allenandomi due ore alla settimana; poi la mia allenatrice mi ha proposto di passare in propaganda e infine in agonismo e da quel momento non ho più smesso. Prima ancora di cominciare sincro, ho sempre frequentato lezioni di nuoto perché mi piaceva davvero tanto stare in acqua; non la pensavo così a due anni, invece: allora l’acqua era la mia paura più grande, ma iniziando acquaticità questa paura fortunatamente è sparita. 

Quanto ti alleni alla settimana? 
Mi alleno due ore tutti i giorni escluso il martedì, per un totale di dieci ore alla settimana. 

Alla vigilia di una gara pensi… 
Sono una ragazza molto ansiosa per cui la sera prima della gara cerco di pensare a tutt’altro. Mi distraggo ascoltando musica oppure guardando un po’ la televisione. 

Sei scaramantica? Porti con te qualche portafortuna o hai dei rituali prima di una gara? 
Sì, sono molto scaramantica e ho un rituale: devo indossare all'ultimo allenamento prima della gara lo stesso costume e la stessa cuffia che userò in gara; ho anche un portafortuna: è un tappanaso, tutto rotto che però non ho il coraggio di buttare perché ci sono davvero affezionata.

A quale grande campionessa del passato/presente ti piacerebbe assomigliare? 
Io ho sempre voluto assomigliare alla campionessa mondiale Manila Flamini, un’atleta che mi ha sempre fatto emozionare, con la sua forza, la sua grinta ma anche con la sua delicatezza, ogni volta che scendeva in acqua. 

Come affronti le delusioni sportive? 
Non mi butto mai giù, mi rimbocco le maniche e da quella delusione ne ricavo un punto di forza, impegnandomi la volta successiva.

Come festeggi un risultato importante? 
Appena so di aver raggiunto un risultato importante, prima di tutto mi congratulo con me stessa perché ho raggiunto un traguardo importante e poi, insieme ai miei genitori e ai miei nonni, festeggio mangiando una bella pizza tutti insieme. 

Se dovessi raccontarci quale gara ti ha dato più soddisfazione quale sceglieresti? 
La gara più importante è stata sicuramente ai nazionali invernali a Riccione nel 2021, quando sono scesa in vasca a gareggiare contro le campionesse mondiali; è stata una delle esperienze più belle e indimenticabili della mia carriera sportiva sinora, perché, oltre a migliorare il mio punteggio, è stata la prima volta che ho partecipato a una gara di così alto livello. 

Hai qualche consiglio da offrire alle bambine che desiderano avvicinarsi a questa disciplina? 
Potrebbe essere la disciplina perfetta per chi vuole fare nuoto ma allo stesso momento danza perché è uno sport in cui si balla a ritmo della musica ma in un ambiente completamente differente, ovvero l’acqua. 

Cosa studi? come fai a conciliare studio e sport? 
Frequento l’ultimo anno del liceo scientifico sportivo Primo Levi che, essendo un liceo a indirizzo sportivo, ci offre la possibilità di conciliare studio e sport, programmando la maggior parte delle volte le interrogazioni in base ai nostri impegni sportivi. Quando esco da scuola studio, poi vado ad allenarmi e alle 21 quando torno finisco di studiare.

Maggiorenne da cinque mesi. Sogni per il futuro? 
Dopo il liceo sicuramente intraprenderò un percorso universitario, proverò a fare il test per entrare a fisioterapia o comunque rimanere nell’ambito delle professioni sanitarie. Per quanto riguarda il nuoto, per il momento non ho alcuna intenzione di smettere, ma un domani, quando smetterò di allenarmi, vorrei passare dall’altra parte, cioè diventare allenatrice di una squadra di agonismo.

A chi vorresti dedicare la prossima vittoria? 
La prossima vittoria vorrei dedicarla alla mia famiglia, che mi ha sempre sostenuto, supportato e soprattutto sopportato e alle mie allenatrici, perché mi hanno seguito e hanno sempre creduto in me. 

Cos’è per te la Sisport? 
La Sisport per me è casa, il posto in cui sono cresciuta. Lì dentro conosco tutti e ho imparato a conoscere più persone da quando ho iniziato a lavorare lì, siamo una grande famiglia e tengo ad ognuno di loro.

Quattro aggettivi per definirti 
Permalosa, testarda, sensibile, caparbia.

L’ultimo pensiero prima di addormentarti? 
Alla sera sono talmente stanca che non faccio in tempo ad appoggiare la testa sul cuscino che sto già dormendo! 

Il primo pensiero appena sveglia? 
Prima di tutto penso a sbrigarmi per non perdere il pullman perché, essendo una dormigliona, mi alzo sempre tardi per andare a scuola; poi penso bene a come organizzarmi la giornata, incastrare tutto al minimo dettaglio: studio, sport, lavoro e fidanzato!.

Torino, 25 marzo 2022